3830 recensioni a vostra disposizione!
   
 

LA SEPARATION Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 2 dicembre 1994
 
di Christian Vincent, con Isabelle Huppert, Daniel Auteuil, Jérôme Deschamps, Karin Viard (Francia, 1994)
 
Anna (Isabelle Huppert) si è innamorata di un altro. E Pierre (Daniel Auteuil) si sforza di capire.

La storia di LA SEPARATION è di una semplicità, di una banalità disarmante: la lenta disgregazione dei sentimenti in una coppia ancor giovane, il poco detto ed il troppo non-detto. Soprattutto, come sappiamo, il non-detto: l'assenza del dialogo, i piccoli segni impercettibili, la trafila degli automatismi.

Christian Vincent, i dialoghi li adora: ma questi di LA SEPARATION non sono più quelli esilaranti, abilissimi ed un pochino compiaciuti del Fabrice Luchini ("mais elle est horrrrible...!") di LA DISCRETE.

Vincent non è fatto per le psicologie, ed il loro presunto approfondimento. Non è forse nemmeno fatto per le sceneggiature; e l'evoluzione (delle situazioni, dei personaggi) che queste possono assicurare. Ma, poiché le vie della Grazia sono infinite, tutto ciò finisce per ingigantire LA SEPARATION. Nel film l'Altro non è mai mostrato: semplicemente accennato, come ad una presenza incombente, minacciosa sull'armonia del nucleo familiare che Pierre filma con la sua video-camera. Rinunciare a mostrare l'Altro non è un semplice espediente curioso: permette di evitare l'effetto romanzato. Di evitare che il film si dilunghi - come troppi ormai - sui compiacimenti melodrammatici della sofferenza amorosa. Permette a Vincent di rinchiudere i suoi personaggi fra le quattro mura dell'appartamento (le poche scene esterne - in Bretagna, a cena dagli amici separati e liberati - finiscono per apparire semplicemente decorative): ed a costringerli cosi ad affrontarsi, ad osservarsi, ad ascoltarsi. Che è ciò nel quale l'autore eccelle: le piccole geografie dei visi scrutati da cosi vicino, l'impercettibile reazione dei gesti quotidiani, i silenzi, le esitazioni che finiscono per caricarsi di una verità insostenibile.

Lo spettatore, allora, non si limita a commuoversi: ma, piuttosto, ad interrogarsi. A rimettersi - con una dose più o meno grande di malessere - in questione. Lontano dalle facili interpretazioni psicologiche, vicino (con quell'affetto per i personaggi che distingue il cinema di Vincent da quello sadomasochista di Pialat come da quello sentimentalmente mondano di Sautet) all'analisi comportamentale dei personaggi il cinema di Vincent finisce cosi per distanziarsi dal naturalismo - simpatico, ma spesso sistematico - di tutto un giovane cinema francese. Permette ai due protagonisti Daniel Auteuil e Isabelle Huppert di formare una delle coppie più vere viste di recente, di abbandonarsi con formidabile rilassatezza ai tempi della loro avventura interiore.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

 
Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda